Il degrado influisce sull’umore e ci fa diventare aggressivi

24 Giugno 2019

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Il pericolo è igienico ma anche relazionale. L’immondizia che trabocca ovunque e il degrado che ne consegue, ci fa rispettare meno noi stessi e gli altri.

Uscire dal portone di casa e trovarsi davanti cassonetti stracolmi e cumuli di rifiuti abbandonati in strada. Non è un bel sentire per il naso, non è un bel vedere per gli occhi e per l’anima. Già perché il degrado della città è contagioso. «Influisce sull’umore, sull’impatto emotivo, sulle relazioni con l’altro», spiega Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap – associazione disturbi attacchi di panico e direttore scientifico del centro Bioequilibrium.

La mancanza di decoro che impatto ha sui cittadini?

«Ci abitua ad essere circondati dalla sporcizia. Il che vuol dire in apparenza assuefarsi, ma in realtà, il senso di sporco, di disordine viene interiorizzato e il disagio che si ha girando per le strada, impatta negativamente sulle nostre vite».

Ci fa diventare più aggressivi?

«Certo, la mancanza di rispetto per la nostra città — io sono romana e a volte mi sembra di non riconoscere neanche più i luoghi dove sono cresciuta tanto sono maltenuti — porta inconsapevolmente a un lassismo generale. I rifiuti che straboccano ovunque ci fanno rispettare meno noi stessi e gli altri. Il degrado di un luogo è un indice molto più profondo e molto più complesso di come si può immaginare. La dignità del posto dove si vive si lega inevitabilmente alla dignità e il rispetto dell’essere umano».

Quali sono i pericoli che intravede?

«Igienici sicuramente. Psicologicamente, la perdita di fiducia nella società porta a una sensazione di mancanza di protezione. Pensate al senso di insicurezza che prova una mamma mentre cammina sui marciapiedi luridi o porta i bimbi in un parco dove i rami degli alberi non potati potrebbero cadere giù».